Alcuni cittadini dei comuni del Medio-basso lodigiano si sono chiesti cosa stessero facendo i signori che in questi giorni si aggiravano per le vie dei paesi con evidenti cuffie collegate a un cavo di gomma flessibile che si snodava fino al livello della strada. A prima vista sembrava quasi stessero auscultando il battito della Terra tramite uno stetoscopio sovradimensionato. Anche se il principio è proprio quello dello stetoscopio, la campagna di SAL non è finalizzata a verificare lo stato di salute del pianeta, ma molto più semplicemente a scovare le perdite occulte della rete idropotabile grazie all’utilizzo di un geofono che amplifica le vibrazioni del terreno e capta eventuali perdite nelle tubazioni interrate che necessitano di manutenzione.
Il problema della dispersione dell’acqua è noto e riguarda le aziende idriche di tutto il mondo. In Italia, secondo i dati di Utilitalia (la federazione delle imprese del settore) per ogni 100 litri immessi in rete, in media 42 non arrivano a destinazione. “In provincia di Lodi – dichiara Carlo Locatelli, direttore generale di SAL – siamo intorno al 29%, molto più bassi della media nazionale; ed è anche utile ricordare che le perdite comprendono una significativa quota fisiologica, dovuta per esempio agli autoconsumi negli impianti o in quelle utenze senza contatore (per esempio le fontanelle) o negli utilizzi pubblici che prelevano volumi importanti dagli idranti di rete (per esempio i vigili del fuoco durante le emergenze, i lavaggi e gli spurghi della rete stessa). Il nostro obiettivo è comunque quello di ridurre il tasso di dispersione idrica e quindi di migliorare l’efficienza del sistema di distribuzione dell’acqua potabile”.
Per questo, per il secondo anno consecutivo, l’azienda idrica lodigiana ha avviato una campagna di ricerca elettronica delle perdite occulte. L’anno scorso il monitoraggio di 272 km di rete nei comuni di Lodi, Sant’Angelo, Cervignano e Casalpusterlengo, ha consentito di riparare 50 perdite, con un recupero di 1.200 metri cubi di acqua al giorno.
“SAL si occupa della gestione di più di 1.400 km di rete idrica nel territorio lodigiano – spiega Mario Cremonesi, dirigente dell’area tecnica di SAL -. Negli anni scorsi sono state eseguite campagne, continuate negli ultimi due anni, per la ricerca di perdite idriche occulte, ricerche che hanno consentito di individuare i punti di rete ammalorati per poi provvedere alla loro riparazione nonché al rinnovo di alcuni tratti di rete, migliorando i relativi costi economici e ambientali”.
L’attività di ricerca si è svolta nei giorni scorsi a Castiglione d’Adda, Guardamiglio, Fombio, Codogno e Casalpusterlengo e sta proseguendo a Orio Litta, Ospedaletto e Brembio. In totale verranno setacciati 250 km di rete interrata, con una spesa di 42.700 euro. A Casalpusterlengo in particolare, dove le operazioni di ricerca si ripetono a distanza di un anno, oltre a individuare e riparare le eventuali perdite puntuali, si punta a ottenere un quadro dinamico del grado di vetustà della rete.
Il programma di ricerca delle perdite occulte proseguirà nei prossimi mesi per coprire l’intero territorio e prevenire per tempo le eventuali criticità. Oggi SAL gestisce una rete di acquedotto composta da 1.407 km di condotte sotterranee, 6,10 metri per abitante, che nel 2019 hanno distribuito di 21,9 milioni di metricubi d’acqua ai cittadini della provincia di Lodi.