Valorizzare l’acqua del rubinetto per ridurre la plastica usa e getta: ogni classe si impegnerà con un’idea originale per produrre un concreto cambio di abitudine
C’è chi ha scelto di coinvolgere un gruppo di potenziali testimonial scelti tra insegnanti, personale scolastico e genitori (1a B); chi invece ha deciso di ridurre l’uso di plastica usa e getta all’interno della scuola (già dotata di erogatori installati da SAL) evidenziando i vantaggi ambientali di bere acqua del rubinetto e misurando i rifiuti in plastica prodotti in classe (1a G), e chi infine vuole sensibilizzare la popolazione anziana a bere acqua del rubinetto utilizzando il social network considerato ormai “per vecchi”, ovvero Facebook (1a D).
È una sintesi delle prime idee elaborate ieri mattina dagli studenti delle classi 1aB, 1aD e 1aG del liceo scientifico Gandini di Lodi, invitati dagli esperti di SAL a riflettere sul servizio idrico integrato, e su alcune cattive abitudini degli italiani riguardanti l’uso dell’acqua. Il progetto sull’uso sostenibile dell’acqua è stato proposto a SAL dalle tre docenti Marta Cavalli, Elena Gori e Ilaria Bernabè, insegnanti delle tre sezioni del Liceo Scientifico Gandini potenziate in scienze. Oltre al lavoro svolto nell’aula magna ieri mattina, le tre classi visiteranno in aprile il depuratore di Lodi nell’ambito degli Open Day di SAL, e approfondiranno il tema delle analisi dell’acqua anche grazie al supporto del Laboratorio di SAL. “Nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica, ci siamo dati l’obiettivo di portare gli studenti a maturare maggior consapevolezza e spirito critico rispetto ai temi dello sviluppo sostenibile, cominciando nelle classi prime con la gestione sostenibile dell’acqua – spiega Marta Cavalli -. Siamo inoltre convinti che sia significativo lasciare che gli studenti sperimentino la creatività e allo stesso tempo la progettazione necessari per concretizzare un cambiamento; la collaborazione con SAL é per noi un grande valore aggiunto perché permette agli studenti di confrontarsi direttamente con esperti del settore e del nostro territorio”.
Nell’incontro di ieri, gli studenti si sono confrontati su alcune “cattive abitudini” degli italiani
- da un lato gli italiani con 222 litri a testa all’anno sono i primi consumatori di acqua in bottiglia d’Europa. Un’abitudine che sembra non essere giustificata dalla qualità dell’acqua, che risulta essere tra le migliori d’Europa, come affermato nel Libro Bianco pubblicato da The European House Ambrosetti il 22 marzo in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua. Un’abitudine che non è nemmeno giustificata dal prezzo medio dell’acqua del rubinetto in Italia: 2,20 euro ogni mille litri, contro una media europea di 3,35 euro per mille litri.
- dall’altro lato l’Italia è il secondo Paese europeo dopo la Grecia per i prelievi di acqua ad uso domestico e il consumo pro capite (215 litri/abitante/giorno) è di gran lunga superiore alla media europea (155 litri/abitante/giorno). In altre parole: in Italia si utilizza molta più acqua dolce rispetto al resto d’Europa.
Tutte e tre le classi hanno accettato la sfida di cimentarsi in un progetto in grado di produrre un cambiamento misurabile nelle abitudini rispetto all’uso dell’acqua. Tra i temi proposti, tutte e tre le classi hanno scelto di impegnarsi sulla valorizzazione dell’acqua del rubinetto per ridurre il consumo di plastica usa e getta. E al termine dell’incontro di ieri mattina nell’aula magna dell’istituto hanno presentato le prime idee che nei prossimi mesi, con il supporto di SAL, diventeranno azioni concrete.