Ha 52 anni e non li dimostra la torre dell’acquedotto di Caselle Landi. L’impianto, che serve i quasi 1.600 abitanti di Caselle ed è uno dei pilastri della dorsale dell’acqua del Basso Lodigiano, è stato al centro di un intervento di manutenzione straordinaria da parte di SAL, con lo scopo di rendere più sicuro il serbatoio pensile, ma anche di valorizzare e rendere più fruibile un pezzo di storia locale. 

I lavori si sono conclusi nei giorni scorsi e hanno richiesto circa tre mesi di tempo, per ripristinare gli intonaci, procedere all’impermeabilizzazione delle coperture e alla tinteggiatura e, infine, effettuare un check up completo al serbatoio e alla torre: “L’intervento si era reso necessario per mettere in sicurezza il serbatoio pensile e la torre dell’acquedotto, a tutela dei cittadini. Per la nostra amministrazione comunale i lavori sono stati seguiti dal vicesindaco Roberto Tantardini – spiega il sindaco di Caselle Landi, Piero Luigi Bianchi -. La manutenzione all’acquedotto ha permesso di valorizzare un pezzo di patrimonio che ha un forte valore simbolico oltre al servizio fondamentale che eroga e che, in caso di blackout elettrico, consente alla comunità di Caselle Landi un tempo di autonomia nell’erogazione del servizio idrico di almeno un paio d’ore”.

Il serbatoio pensile di Caselle Landi era stato avviato nel 1966. “Si tratta di uno dei 6 impianti di acquedotto che costituiscono la dorsale dell’acqua del Basso Lodigiano, uno dei sistemi acquedottistici più ramificati del nostro territorio – continua il presidente di SAL, Antonio Redondi -. Grazie all’interconnessione tra gli acquedotti, la dorsale permette di garantire la continuità e la qualità del servizio ai 10 comuni di Caselle Landi, Cavacurta, Corno Giovine, Cornovecchio, Fombio, Guardamiglio, Maleo, San Fiorano, San Rocco al Porto e Santo Stefano Lodigiano”. 

Complessivamente, nel 2016 la dorsale del Basso Lodigiano ha distribuito 3.140.664 metri cubi d’acqua (i dati del 2017 saranno disponibili a breve). Di questi, 64.505 metri cubi sono stati garantiti dall’impianto di Caselle Landi. Un impianto che non necessita di sistemi di trattamento particolari, ma che si avvale esclusivamente di filtri a sabbia: la falda sotterranea del Basso Lodigiano permette infatti di “pescare” acqua di ottima qualità, che ha bisogno di pochissimi trattamenti per essere servita in tavola, come confermano le analisi periodiche curate da SAL e dalle autorità sanitarie. L’etichetta dell’acqua di Caselle Landi, così come di tutti i Comuni del Lodigiano, è disponibile sul sito www.acqualodigiana.it.

Lodi, 28 febbraio 2018