Raddoppia la centrale dell’acqua di Castelgerundo e si prepara a servire, in caso di necessità, anche gli abitanti di Codogno. Stanno iniziando in questi giorni due dei principali interventi progettati e finanziati da SAL che rientrano nel progetto complessivo di potenziamento del sistema acquedottistico tra Castelgerundo e Codogno.
I due cantieri lavoreranno in parallelo ma riguardano due tasselli diversi della stessa opera: il primo porterà al raddoppio della centrale acquedottistica di Cavacurta; il secondo prevede la realizzazione della nuova dorsale dell’acqua da Castelgerundo a Codogno. Oltre quattro chilometri di nuove tubazioni sotterranee che serviranno come “infrastruttura di soccorso”, perché Codogno non resti isolata in caso di emergenza e possa contare sul supporto delle interconnessioni con i comuni confinanti, per esempio per un guasto improvviso o un blackout elettrico che dovesse mettere fuori uso le pompe del sistema di acquedotto.
Ieri i sindaci dei due Comuni si sono confrontati sui tempi di sviluppo e i vantaggi dell’opera, in un sopralluogo sui due cantieri con i vertici di SAL. “Oggi il comune di Codogno è servito da un sistema acquedottistico che funziona perfettamente e che garantisce acqua di qualità, ma che è completamente autonomo e senza interconnessioni che possano intervenire in caso di bisogno” – ricorda Antonio Redondi, presidente di SAL. La mancanza di connessioni tra la rete idrica di Codogno e quella dei comuni del circondario è un retaggio del secolo scorso, quando la gestione del ciclo idrico nel Lodigiano era frammentata e affidata ad aziende diverse. Dal 2009, con l’avvio di SAL come azienda unica del servizio idrico provinciale, uno degli obiettivi prioritari è stato appunto quello di mettere in rete gli acquedotti e garantire la continuità del servizio di erogazione dell’acqua potabile sia in condizioni di normalità che in condizioni di emergenza.
La centrale acquedottistica di Cavacurta, in comune di Castelgerundo, già oggi è uno degli impianti principali della dorsale dell’acqua che serve anche i nove comuni di Caselle Landi, Corno Giovine, Cornovecchio, Fombio, Guardamiglio, Maleo, San Fiorano, San Rocco al Porto, Santo Stefano Lodigiano.
Con la realizzazione di una seconda centrale a fianco della struttura esistente, verranno potenziate sia la capacità che l’efficienza dell’impianto, per garantire la qualità dell’acqua prelevata dalla falda. La nuova centrale infatti prevede una vasca di stoccaggio da 850 metricubi, in aggiunga a quella esistente da 400 metricubi, e un sistema di filtrazione a sabbia con filtri in pressione, più performante rispetto al sistema dei filtri a gravità attivi nella centrale esistente, che risale alla fine degli anni Novanta. “Siamo molto soddisfatti che partano i lavori di un’opera che Codogno attende da tempo e che ci permetterà di mettere in sicurezza l’erogazione di un bene primario come l’acqua – commenta Francesco Passerini, sindaco di Codogno -. Anche su scala provinciale, questo progetto eleva ulteriormente gli standard di qualità del servizio idrico, in un territorio che vanta già standard elevati”.
“Siamo felici di ospitare sul nostro territorio comunale una centrale dell’acqua così strategica – aggiunge Daniele Saltarelli, sindaco di Castelgerundo -. È la dimostrazione ulteriore che la nostra azienda idrica SAL è in grado di pianificare e finanziare investimenti importanti per la qualità dell’ambiente e dei servizi su tutto il bacino del Basso Lodigiano”.
Una volta ultimata, la nuova centrale verrà collegata alla dorsale per Codogno. I lavori per quest’ultima inizieranno a breve, e il percorso si snoderà parallelamente alle arterie stradali esistenti: in particolare nel primo tratto costeggerà la ciclabile che già oggi collega Cavacurta e Codogno. La dorsale sarà realizzata in PEAD (polietilene ad alta densità) con tubature del diametro di 400 millimetri.
Il progetto complessivo è ancora più ambizioso e prevede cinque diversi interventi per un investimento totale di quasi 5 milioni di euro: il potenziamento del sistema di potabilizzazione di Cavacurta, appunto, con la realizzazione della nuova centrale acquedottistica a fianco di quella già esistente (2 milioni e 400mila euro); lo scavo di un nuovo pozzo sempre a Cavacurta (130mila euro); la realizzazione della dorsale da Cavacurta a Codogno (1 milione e 210mila euro); e – in futuro, una volta conclusi questi primi interventi – l’adeguamento della centrale attualmente già esistente a Cavacurta e la realizzazione del tratto successivo di dorsale da Codogno a Casalpusterlengo, per altri 4 chilometri circa.
Lodi, 17 maggio 2019