Il progetto di SAL ha portato quest’anno 200 alunni lodigiani a visitare gli impianti di depurazione e potabilizzazione.

Una storia che parte dalle nostre case o una storia che finisce nelle nostre case: comunque la si veda, dagli scarichi domestici ai corpi idrici superficiali, oppure dalla falda al rubinetto, nel percorso dell’acqua “catturata” dall’uomo per i suoi usi e consumi, ciascuno di noi svolge un ruolo da protagonista.

Questo, insieme a tante altre “scoperte”, è il bagaglio principale che gli studenti lodigiani si portano a casa dopo aver visitato chi un impianto di depurazione, chi un impianto di potabilizzazione tra quelli gestiti da SAL.

Il ciclo artificiale dell’acqua, a differenza di quello naturale, ha infatti un inizio e una fine, ma soprattutto un punto centrale che ci vede coinvolti ogni giorno come utilizzatori dell’acqua di buona qualità che esce dai nostri rubinetti e di conseguenza ci rende protagonisti consapevoli del destino dell’acqua usata, che attraverso la rete fognaria deve essere depurata prima di ritornare al suo ciclo naturale.  

In tutto sono state 10 le classi che hanno aderito all’edizione 2018 di H2OpenDay, il progetto di SAL per le scuole, che ogni anno porta gli studenti all’interno degli impianti di depurazione e di potabilizzazione e che permette di “toccare” con mano i due processi e la complessità delle diverse fasi di trattamento. In tutto, comprese le classi 4^A e B della Barzaghi di Lodi e la 4^A di Maleo che hanno partecipato all’ultimo appuntamento di ieri mattina, sono stati circa 200 gli studenti che hanno visitato gli impianti. Alcuni di loro hanno scelto l’acquedotto, dalla falda al rubinetto, altri hanno scelto la depurazione, dagli scarichi fognari al fiume. I primi hanno così potuto vedere da vicino come funzionano i pozzi per l’approvvigionamento idrico, i filtri di potabilizzazione, il degasatore e le torre piezometrica della centrale dell’acqua di San Martino in Strada; mentre i secondi si sono districati tra le varie fasi della depurazione, filtrazione, ossidazione, sedimentazione e disinfezione, dell’impianto di Lodi, recentemente potenziato fino a 60mila abitanti equivalenti. 

Anche quest’anno abbiamo registrato la partecipazione di tanti studenti pieni di curiosità e di interesse verso il servizio idrico integrato – ha spiegato Antonio Redondi presidente di SAL, intervenendo ieri mattina durante la visita al depuratore di Lodi – e per i quali SAL mette sempre a disposizione gli impianti e il personale tecnico in grado di sviscerarne i segreti. Proseguiamo su una strada avviata da tempo e che vede un rapporto in crescita per qualità e quantità tra il mondo scolastico e SAL.

Lodi, 19 aprile 2018