Un brindisi con l’acqua del rubinetto per festeggiare la piena operatività del progetto curato da SAL, Provincia e ATO per rispondere all’appello degli Istituti Scolastici
“Noi vi abbiamo fornito gli strumenti. Ora tocca a voi”. Con un brindisi a base d’acqua del rubinetto, e con un simbolico passaggio di consegne tra il direttore generale di SAL Carlo Locatelli e un gruppo di studenti dell’Itis Volta di Lodi, ieri mattina è stata festeggiata la piena operatività di “Easy Water”, il progetto finanziato da SAL, dalla Provincia di Lodi e dall’Ufficio d’Ambito di Lodi per rendere più accessibile l’acqua di rete in tutti gli istituti superiori del territorio.
Numeri e obiettivi del progetto sono stati riassunti davanti a uno degli erogatori d’acqua che simboleggiano l’intervento: 17 sedi scolastiche coinvolte, 24 erogatori installati (due per ogni istituto con più di 600 studenti, uno in tutti gli altri), 12mila borracce in tritan distribuite ai 10mila studenti e a tutto il personale docente e non docente, con l’obiettivo dichiarato di abbattere il consumo di plastica usa e getta negli istituti superiori risparmiando per ogni anno scolastico circa 1 milione e 400mila bottigliette da mezzo litro.
Acqua fresca lodigiana a chilometro zero quindi, sicura, controllata e soprattutto sostenibile, per un progetto che è anche un’azione concreta in risposta ai cambiamenti climatici. L’intervento è stato finanziato da Provincia di Lodi e Ufficio d’Ambito e da SAL, con un costo complessivo di circa 145mila euro.
Il progetto – il primo in Lombardia e tra i primi in Italia ad aver coinvolto un intero territorio provinciale – riguarda tutti gli istituti secondari di secondo grado della provincia di Lodi: le 17 sedi scolastiche sono ubicate a Lodi (Gandini, Verri, Maffeo Vegio, Bassi – 2 sedi, Einaudi – 3 sedi, Volta, Piazza, Merli), Casalpusterlengo (Cesaris), Codogno (Ambrosoli, Calamandrei, Novello, Tosi), Sant’Angelo Lodigiano (Pandini).
L’installazione degli erogatori era stata annunciata a fine 2019 ma sono occorsi quasi due anni per raggiungere la piena operatività: due anni tormentati per il Lodigiano, il primo territorio in Italia a essere travolto dall’emergenza Covid nel febbraio 2020, con l’immediata sospensione delle attività scolastiche e la sequela di lockdown, didattica a distanza, classi in quarantena e limitazioni che hanno complicato l’entrata in funzione degli erogatori.
Oggi, però, la borraccia è una fedele compagna di viaggio negli zaini dei ragazzi, come hanno ricordato ieri i dirigenti scolastici e i rappresentanti degli studenti.
Alla presentazione sono intervenute le dirigenti Luciana Tonarelli (Itis Volta) e Giusy Moroni (liceo Gandini e Verri), i due istituti che per primi avevano chiesto al gestore idrico SAL e alle istituzioni lodigiane un supporto per rendere le scuole plastic free. Con loro anche Valentina Gambarini (Liceo Novello – Codogno) e Fausto Bianchi (Itc Bassi – Lodi), e il docente Andrea Negri in rappresentanza della dirigente Antonia Rizzi (istituto Ambrosoli – Codogno). Protagonisti dell’incontro gli studenti, veri destinatari dell’intera operazione: Luca Cutillo e Stefano Zucchelli del liceo Gandini hanno spiegato che l’abbattimento dei consumi di plastica usa e getta rientra nel piano d’azione messo in atto dal loro istituto con il Progetto Land in risposta all’Agenda 2030. Mentre Camilla Caroni, studentessa dell’Itis Volta eletta di recente nel Consiglio d’Istituto, anche a nome dei “colleghi” Brian Faggianelli, Alexander Tumeo Orlandi e Giuseppina Maria Mucedola ha ricordato che “in tutte le classi a inizio anno scolastico ci chiedevano notizie sull’entrata in funzione degli erogatori. È un progetto in cui crediamo molto, è stato bello renderci conto che nelle scuole c’è la forza e la voglia di cambiare. Ringraziamo i dirigenti scolastici e le istituzioni lodigiane che hanno risposto alle nostre richieste”.
Giuseppe Negri, presidente di SAL, ha sottolineato “i risultati del lavoro di squadra: la provincia di Lodi è tra le più piccole in Lombardia, ma anche questo progetto testimonia che abbiamo la capacità di fare squadra e lavorare insieme per migliorare la qualità della vita sul nostro territorio”. Una sinergia sottolineata anche da Mauro Salvalaglio, assessore provinciale all’Ambiente: “Dobbiamo ringraziare l’intraprendenza degli alunni, la lungimiranza dei dirigenti scolastici e la capacità delle istituzioni e del gestore idrico SAL di raccogliere la richiesta delle scuole e di creare un progetto unico nel suo genere in Lombardia. Conferma che il Lodigiano sa essere un laboratorio di soluzioni innovative”.
Per l’ATO di Lodi è intervenuto il presidente Angelo Sichel: “Il nostro ente ha finanziato questo intervento devolvendo l’avanzo di bilancio all’installazione degli erogatori nelle scuole, nella consapevolezza che cambiare una piccola abitudine quotidiana può portare vantaggi ambientali significativi”. A Raffaella Izzo, responsabile del Laboratorio Analisi di SAL, il compito di ricordare che “l’acqua lodigiana è buona, sicura, controllata. Aggiorniamo periodicamente sul nostro sito internet i risultati delle analisi di ogni comune, proprio per essere sempre trasparenti nel nostro lavoro”.