UN IMPIANTO MODERNO E CAPACE DI TRATTARE  I REFLUI FINO A 60 MILA ABITANTI EQUIVALENTI. CON UN INVESTIMENTO DI 8,3 MILIONI, CHE COMPRENDE  ANCHE IL COLLETTAMENTO FOGNARIO DELLE FRAZIONI,  LA CITTÀ ANTICIPA I FABBISOGNI DI UNA POPOLAZIONE IN CRESCITA  E AUMENTA IL LIVELLO DI TUTELA DELL’ECOSISTEMA ACQUATICO, A COMINICIARE DAL FIUME ADDA.

Si alza il sipario sul depuratore di Lodi, inaugurato questa mattina dal Presidente di SAL Antonio Redondi. All’appuntamento di cascina Maldotta, zona Costino, erano presenti Mariano Savastano, Commissario Straordinario Comune di Lodi, Mauro Soldati, Presidente della Provincia di Lodi, Lorenzo Guerini, Onorevole, Claudio Pedrazzini e Pietro Foroni, Consiglieri Regione Lombardia.

Oggi possiamo affermare di aver alzato la soglia di salvaguardia ambientale – dichiara Antonio Redondi, Presidente di SAL srl -, grazie al potenziamento fino a 60 mila Abitanti Equivalenti del maggiore tra gli impianti gestiti da SAL con un investimento di 4,3 milioni di euro che fa il paio con un altro investimento di 4 milioni che, solo pochi mesi fa, ha esteso la rete fognaria a tutte le frazioni del capoluogo. Un segno tangibile e concreto dell’attenzione all’ambiente che SAL mette in campo da sempre senza soluzione di continuità. In pratica, con il potenziamento del depuratore e la dismissione delle ultime fosse settiche delle frazioni, abbiamo chiuso il cerchio e oggi possiamo affermare che l’agglomerato di Lodi è collettato e depurato al 100%.

IL “NUOVO” DEPURATORE

Realizzato negli anni ’80 in zona Costino, il depuratore di Lodi si adegua alle previsioni di crescita della città e ne anticipa lo sviluppo, passando da una potenzialità di 45.000 abitanti equivalenti a 60.000 abitanti equivalenti. L’intervento di potenziamento ed ammodernamento appena concluso aumenta del 33% la capacità del depuratore con una portata media di 300 l/abitante-giorno. Il nuovo dimensionamento dell’impianto – che riguarderà tutte le principali fasi del processo (ossidazione, sedimentazione e disidratazione fanghi) tranne quella della disinfezione, già potenziata in tempi recenti da SAL – garantisce anche una buona capacità di adattamento alle fluttuazioni di portata e di carico.

L’intervento è costato 4,3 milioni di euro e l’impianto è ora strutturato su tre linee di trattamento ed è in grado di migliorare l’efficienza di tutto il processo depurativo grazie alla costruzione di un terzo comparto biologico e di un nuovo sedimentatore.

La nuova linea biologica – grazie alla quale l’impianto saprà far fronte all’incremento demografico e alle emergenze – è stata realizzata con la costruzione di una vasca biologica gemella di quella esistente ed un nuovo sedimentatore circolare di 30 metri di diametro. Per la co-precipitazione del fosforo, accanto all’attuale serbatoio di accumulo del solfato di alluminio (di capacità pari a 8 metri cubi) è stato costruito un secondo serbatoio da 10 metri cubi. Inoltre è stato realizzato un nuovo comparto di filtrazione finale per ottenere una più elevata capacità di rimozione dei solidi sospesi. Anche il sistema di preispessimento dei fanghi è stato potenziato con l’installazione di un flocculatore. Per quanto riguarda la linea fanghi, nella fase di disidratazione, una delle nastropresse è stata sostituita con un moderno centrifugatore ad alto rendimento.

La depurazione – aggiunge Redondi è una fase delicata del ciclo idrico integrato perché pulisce le acque di scarico al fine di garantire il mantenimento dell’ecosistema e in particolare quello degli ambienti acquatici. L’impianto di Lodi ha già dimostrato una buona efficienza depurativa, che grazie a questo intervento verrà ulteriormente elevata. Proprio qui a Lodi, 2 mesi fa, abbiamo presentato i risultati di un’indagine  approfondita voluta da SAL in collaborazione con Water Alliance e condotta da GRAIA (società specializzata nello studio e nel monitoraggio degli ambienti acquatici) che ha rivelato gli effetti positivi di questo impianto sulla  qualità dell’acqua del fiume Adda, le cui caratteristiche chimiche e biologiche rimangono sostanzialmente invariate a monte e a valle dello scarico”.

I LAVORI

I lavori di ampliamento e potenziamento dell’impianto sono stati realizzati nell’arco di 20 mesi dalle imprese STA srl Costruzioni e Costruzioni Moretti srl. Massima attenzione nella realizzazione delle opere civili è stata riservata agli aspetti paesaggistici e del contesto agricolo alle porte di Lodi in cui è inserito l’impianto e alla minimizzazione degli impatti ambientali quali rumori, odori, consumo energetico, sia durante lo svolgimento dei lavori che nell’ordinaria operatività dell’impianto.

Alcuni accorgimenti sono stati adottati in corso d’opera, come la scelta di evitare sia il fermo dell’impianto sia la riduzione della potenzialità al 50 %, e la realizzazione di un percorso alternativo collegato all’uscita della tangenziale che ha comportato anche la costruzione di un ponte sulla roggia Molina in grado di supportare il passaggio dei mezzi pesanti: una scelta, quest’ultima finalizzata a ridurre al minimo i disagi sulla viabilità di Lodi e in particolare del quartiere San Bernardo, che ha comportato un allungamento dei tempi previsti in sede di progetto esecutivo.

LA RETE FOGNARIA RAGGIUNGE LE FRAZIONI

Solo pochi mesi fa SAL ha portato a termine un’altra opera molto importante nel segmento della depurazione, ovvero l’estensione della rete fognaria a tutte le frazioni del capoluogo (Riolo, Olmo, Fontana, zone C.na Polledra, SP 23 e altri agglomerati periferici) e proprio in questi mesi si stanno completando gli allacci per circa 3.000 abitanti. 13 chilometri di tubazioni interrate realizzate in gres ceramico molto resistente con 3 stazioni di sollevamento per superare l’assenza di pendenze naturali di un territorio prevalentemente pianeggiante. Complessivamente un investimento di 4 milioni di euro che permettono di collettare tutte le frazioni e di mandare in pensione i piccoli impianti come le vasche imhof e le fosse biologiche.

Lodi,  06 maggio 2017