OGGI A LODI GLI STATI GENERALI SULLA QUALITÀ DEI CORSI IDRICI SUPERFICIALI LOMBARDI, A CUI HANNO PRESO PARTE TUTTI I SOGGETTI A VARIO TITOLO INTERESSATI. COINVOLTI I GESTORI IDRICI, GLI AGRICOLTORI, LE ISTITUZIONI E IL MONDO DELLA RICERCA.
“Dobbiamo fare sistema e ognuno deve fare la sua parte, noi siamo pronti a fare la nostra parte. La parola d’ordine è sinergia.” Si è concluso con le parole di Roberto Ferrari, Amministratore Delegato di SAL, il seminario “I gestori del Servizio Idrico Integrato per la tutela del territorio: focus sullo stato dei corpi idrici superficiali” che ha visto al centro della scena la salute dei nostri fiumi e la risoluzione delle criticità che, sebbene in progressiva riduzione, tuttora persistono. E l’impressione è che tutti i soggetti intervenuti alla tavola rotonda abbiano voluto rimarcare la necessità di estendere le relazioni e assumere nuove e più stringenti responsabilità. “Se vogliamo migliorare la qualità delle acque dobbiamo conoscere fino in fondo lo stato di fatto e prevedere un monitoraggio efficace, compatibilmente con le risorse disponibili” ha sottolineato l’Ing. Carlo Locatelli, Direttore Generale di SAL srl, a nome delle 8 aziende idriche pubbliche riunite nella rete della Water Alliance. Oltre ai gestori idrici la tavola rotonda ha coinvolto le associazioni degli agricoltori rappresentate dal Presidente della Federazione Coldiretti di Milano Alessandro Rota, il Parco Adda Sud, i Consorzi di bonifica Muzza e Adda, Regione Lombardia e ARPA Lombardia.
Il punto di partenza, o di arrivo, a seconda delle diverse angolature con cui lo si vede, resta la qualità dei corsi d’acqua superficiali, Adda in primis che, secondo una ricerca analitica svolta da ARPA Lombardia, si trova in condizioni discrete con alcune criticità rispetto alla presenza di nitrati che crescono chilometro dopo chilometro, fino a raggiungere un livello tale da considerare la qualità dell’acqua del fiume nei pressi di Lodi “sufficiente” e non più “buona” come risulta invece nei primi tratti a valle del lago di Como. Così come emerge che l’apporto puntuale della depurazione gioca un ruolo di secondo piano nella partita per la salute dei fiumi, rispetto ai cosiddetti “apporti diffusi”, come i colatori agricoli irrigui in tempo asciutto, o il dilavamento di strade o terreni agricoli in tempo di pioggia, che risultano essere i maggiori responsabili dell’inquinamento dei fiumi.
I lavori del seminario sono stati aperti questa mattina da Antonio Redondi, Presidente di SAL, che ha lanciato la proposta che le 8 aziende idriche di Water Alliance – Acque di Lombardia, si facciano promotrici di uno studio per migliorare ancora di più la qualità delle acque dei fiumi lombardi. “Sono certo – ha affermato Redondi – che, per quanto già le aziende che gestiscono il servizio idrico integrato, per ogni singola Provincia come gestori unici, svolgano la loro mission con buoni risultati di disinquinamento, depurando le acque reflue fognarie, queste sapranno migliorarsi ulteriormente se, come oggi, lavoreranno in sinergia tra loro e con le Istituzioni preposte all’indirizzo ed al controllo sul territorio”.
A seguire hanno portato il loro saluto il Sindaco di Lodi, Simone Uggetti, il Presidente della Provincia di Lodi, Mauro Soldati, il Presidente di Confservizi Cispel Lombardia Giovanni Bordoni e il portavoce di Water Alliance, nonché Presidente di Gruppo CAP, Alessandro Russo: “è necessario costruire una regia comune per mettere a sistema tutte le varie competenze sull’acqua che oggi sono ancora troppo parcellizzate. Le nostre aziende pubbliche sono pronte a fare la loro parte perché abbiamo a cuore la qualità della vita sul nostro territorio.” Alle parole di Russo e Redondi hanno fatto eco i partecipanti alla tavola rotonda, moderata da Ferruccio Pallavera, Direttore de Il Cittadino, che a più riprese hanno sottolineato la necessità di una strategia condivisa che determini e definisca le responsabilità e le risorse a disposizione.
Durante la parte centrale della mattinata, di fronte ad una sala gremita da circa 160 persone, sul tavolo dei relatori del Centro Servizi di San grato (Lodi) sede di SAL srl, si sono alternati autorevoli esperti del settore. Il professor Carlo Collivignarelli, Ordinario di Ingegneria Sanitaria Ambientale Università degli Studi di Brescia, Sergio Papiri, Associato di Costruzioni Idrauliche Università degli Studi di Pavia, che ha affrontato anche il tema spinoso e tuttora indefinito della gestione delle acque meteoriche, Massimo Sartorelli della Società Graia di Varano Borghi (VA), che ha presentato uno Studio sulla qualità delle acque del fiume Adda, e infine Silvia Anna Bellinzona di Arpa Lombardia, che ha spostato l’attenzione sul piano di monitoraggio e controllo sempre del fiume Adda.
Il seminario, organizzato in collaborazione con Confservizi Cispel Lombardia e l’Ordine degli Ingegneri di Lodi è una delle tappe di un percorso di approfondimento che lambisce tutti i territori gestiti dalle aziende idriche che circa un anno fa hanno dato vita a Water Alliance – Acque di Lombardia, il maggiore aggregato del settore idrico in Italia e che unisce otto aziende.
Oltre a SAL, si tratta di Brianzacque (Monza e Brianza), Gruppo CAP (area metropolitana di Milano), Lario Reti Holding (Lecco), Padania Acque (Cremona), Pavia Acque (Provincia di Pavia), SECAM (Sondrio), Uniacque (Bergamo). Un’alleanza strategica sancita con lo scopo di crescere, efficientare e innovare i servizi, realizzare economie di scala e condividere know how e best practice. Le 8 aziende servono complessivamente quasi 1000 comuni ed erogano ogni anno 500 milioni di metri cubi di acqua e nei prossimi anni investiranno più di 800 milioni di euro.